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Pierluigi Ghianda è un ebanista meraviglioso, che ha lavorato con tutti i grandi maestri del design: “Raramente ho incontrato qualcuno che conosca così profondamente e si sia così identificato con la materia con cui lavora. È un conoscitore - non vale nemmeno la pena di definirlo grande, direi piuttosto enorme! - del legno. Lo sente carnalmente, si identifica con questa materia, che conosce bene e ama profondamente”. Dice di lui Rena Dumas che disegna tutti i mobili della maison Hermès e lavora con lui da vent’anni.
“Quello che fa Ghianda è un gioiello. Lui non è un falegname, è un artista!”, dice Maddalena De Padova. Cini Boeri, che ha fatto eseguire a lui gli arredi di alcune delle sue case più belle racconta: “È un uomo fuori del comune, ha un grande stile. Pensi a come veste: con quelle camicie e quei vestiti chiari di lino, sembra un generale sudista! Ora che non è più giovane viene a trovarci ogni tanto, vestito tutto di bianco. Un uomo affascinante, veramente...”
Ghianda è un ebanista che viaggia molto, non solo perché lo cercano da tutto il mondo.
Viaggia soprattutto alla ricerca di legni preziosi e rari.
Lui cera il cipresso senza verniciarlo, per mantenerne intatto nei decenni il profumo e ti spiega che l’Induin lo devi toccare spesso, perché il grasso della pelle lo rende morbido come seta... Fu lui a farci conoscere la preziosità del pero svizzero, il peso dell’ebano, la venatura dell’olmo, la trama del wengé, il profumo del cipresso...